Works
12 easy piano preludes
Happy new piano! is a collection of 12 easy piano preludes, each inspired by a month of the year and focused on a different technical challenge or musical aspect.
The pieces are in progressive order of difficulty but can still be performed by the same performer
The musical style is somewhere between classical and pop, with influences from Bach, Bartók, Debussy, Britten, modal jazz, prog rock...
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©2024 raffaelesargenti.it
9 easy piano pieces
Raccolta di 9 pezzi facili e progressivi per pianoforte.
Ogni brano è incentrato su un aspetto o una tecnica peculiare del pianoforte contemporaneo: corde abbassate che vibrano per risonanza, suoni percussivi, suoni preparati, differenti articolazioni, cambi di registro, uso del pedale tonale, cluster, micropolifonia, giochi di fasce timbriche
fiaba musicale per attrice, percussioni e pianoforte
Vasilissa rimane orfana all'età di otto anni.
Sul letto di morte, la madre le dona una bambola dicendole di portarla sempre con sé e di prendersi cura di lei: la bambola può infatti prendere magicamente vita e aiutarla ad affrontare le difficoltà.
La riscrittura della fiaba tradizionale russa a cura di Peso Specifico Teatro è tratta da due diverse fonti, quella dello scrittore russo Aleksandr Nikolaevič Afanas'ev e la versione orale trascritta da Zia Kathè nel libro “Donne che corrono coi lupi” della scrittrice, poetessa e psicoanalista statunitense Clarissa Pinkola Estés.
I brani musicali sono caratterizzati da uno o più strumenti a percussione diversi sorretti dal pianoforte e si riferiscono a determinati personaggi o momenti della fiaba, mentre il materiale armonico-ritmico è interamente basato su un frammento estrapolato da La capanna di Baba Yaga di Musorgskij (dai “Quadri di un’esposizione”)
for a pianist
I Real Studies ritraggono un pianista in fase di studio, alle prese con celebri pagine del repertorio classico. Suoni e cose del quotidiano entrano in gioco, si confondono, originano un mondo altro a metà tra realtà e finzione, concerto e teatro, passato e futuro.
-n. 1. sul Preludio n. 1 del Clavicembalo ben temperato di J. S. Bach e il sottile confine tra suoni “sciolti” e legati.
-n. 2 sul Notturno Op. 9 n.1 di Chopin e la cantabilità melodica.
-n. 3 sulla Sonata n. 21 “Waldstein” Op. 53 di Beethoven e la diteggiatura.
-n.4 su un brano di Schumann da Scene Infantili e le oscillazioni di tempo a fini espressivi.
-n. 5 sulla Ballata Op. 118 n. 3 di Brahms e gli accordi presi di salto.
-n. 6 su Rêverie di Debussy e il timbro pianistico.
-n. 7 sulla Sonata K. 159 di Scarlatti e l'inizio in levare.
per 5 strumenti
I Tableaux Vivants indagano la relazione tra mimesi e rappresentazione a confronto col barocco di Andrea Falconieri.
Più che la rievocazione dei colori, è la distanza col modello a farsi suono: irriproducibile, differente, assente.
In un regno intermedio tra vita e finzione spettacolare nasce il timbro di una postura, il gesto di uno sbuffo, lo sguardo di un vibrato, la fuga di un accento.
fiaba futuribile
«Un lavoro fresco, di grande interesse e piacevolezza [...] cucito con lievità e sapienza, con un passo teatrale serrato che si distende in momenti più lirici e cantabili senza cadute di tensione, creando un'atmosfera coinvolgente e ipnotica» (F. Bozzi, GB Opera)
«E’ questo il modo di coinvolgere quel mondo inafferrabile di giovanissimi [...] invitandoli, con la seduzione della musica efficace di Sargenti a un dibattito che concerne, poi, il loro futuro» (S. Ragni)
La principessa cinese di ghiaccio, Turandot, musicata da Giacomo Puccini, si immerge nel mondo tecnologico-digitale della nostra contemporaneità. È questo, in sostanza, il concetto alla base della ‘fiaba futuribile’ Turandot.com, una nuova produzione del Festival delle Nazioni realizzata in collaborazione con il sistema didattico musicale del territorio. Obiettivo del progetto artistico è proprio quello di riflettere, attraverso il linguaggio della musica e del teatro, sulle insidie della realtà ‘online’ in cui la generazione di ragazzi oggi è immersa e da cui è costantemente attratta e manipolata; e d’altro canto di promuovere un uso creativo e positivamente relazionale del web, contro quello passivo, acritico e anaffettivo, che può portare, anche nei più giovani, al problema della dipendenza.
for voice
I Liquid Preludes sono una momentanea “cristallizzazione vocale” in forma concertistica dei contenuti espressivi di #liquidOpera, organismo artistico ibrido e in continuo divenire (https://gruppo222.wixsite.com/liquidopera). Quattro testi aforistici di estrazione disparata forniscono il materiale per altrettante declinazioni “differenziali” della liquidità musicale: dalla microvariazione di vocali “subacquee” (n. 1, At sea I learned how little a person needs, not how much) allo “stiramento” di profili ondulatori (n. 2, Calm seas never made a good sailor), dalla “liquidificazione” testuale nel puro significante (n. 3, Every drop in the ocean counts) al perpetuum mobile con apnea finale (n. 4, There’s never an end for the sea).
chamber opera
«La stessa barca racconta senza ostentazione la tragedia dei migranti abilmente impostata tra buio e speranza» (M. Messinis)
«l’opera si confronta con un tema di tragica quanto difficile attualità, quello dei migranti naufraghi, creando un lavoro breve, compatto e intenso, messo in scena con incisiva sobrietà» (P. Petazzi)
«dramma esistenziale essenziale e asciutto» (S. Nardelli, Giornale della musica)
«Il linguaggio musicale di Sargenti salda senza scivolare in retorica la scrittura vocale e strumentale, restituendo le insenature di una tragedia interiore a tratti allucinata, ingabbiata nella prigione delle gomene create da Antonino Viola» (L. Michielon, Amadeus)
«La música es esencial, dura y desprovista de todo sentimentalismo, lo que precisamente aumenta su presencia dramática» (M. Mariani, Ópera actual)
Nella condivisione di un destino incerto, nell’alternanza di speranza e delusione, nella consapevolezza della precarietà dell’oggi come nella constatazione dell’avidità umana e dello sfruttamento siamo tutti, a livelli diversi, sulla stessa barca.
Cerchiamo la corda per reggerci dagli scossoni e dai sommovimenti di una vita liquida e osserviamo all’orizzonte l’orda di migranti che invade con prepotenza le nostre certezze.
Paura, rabbia, sogno, ribellione, frustrazione, fede, voglia di riscatto sono i protagonisti di un dramma musicale che nella ricerca degli opposti (noi/loro, bianco/nero, stasi/movimento, buono/cattivo, lucro/carità, salvezza/disperazione) finisce per attorcigliarsi a spirale fino a far coincidere gli stessi.
for ensemble (orchestra version 2021)
Con Theme and granulations ho voluto tradurre in veste strumentale alcune suggestioni provenienti dalle tecniche di manipolazione del suono in uso nella musica elettronica, in particolare dalla granulazione.
Il brano si apre con brevi comparse di un “oggetto musicale” di profondità e profilo ben delineate; poco a poco l’oggetto-tema viene scomposto in componenti minime che vengono sottoposte a diversi tipi di granulazione.
A livello formale si possono individuare, oltre la sezione espositiva iniziale, la prima sezione di granulazione nel registro centrale e con il pianoforte come “guida”, la seconda granulazione schiacciata per gran parte nel registro acuto, la terza che si concentra su varie oscillazioni attorno a un Mi bemolle polarizzato, la quarta caratterizzata da un movimento prima discensionale e poi ascensionale di vari gruppi strumentali.
Nella sezione finale l’oggetto torna nella sua riconoscibilità di profilo, poi cede il passo a una breve ricapitolazione del contenuto “granuloso” delle sezioni precedenti.
lettura per viola, elettronica e live electronics
Da un racconto di Jorge Luis Borges, lo spettacolo è la rappresentazione di un’assenza realizzata con una voce (senza corpo in scena) e uno strumentista (in scena) che tenta disperatamente di recuperare quella voce, imitandone i profili frequenziali.
In questa “lettura musicale” il contenuto fonetico del testo recitato si distacca poco a poco da quello semantico e genera ombre di suono elettronici, prolungamenti ed echi musicali “altri” che si annidano tra respiri e inflessioni vocali.
Col proseguo della lettura il mondo sonoro si moltiplica e si riverbera, generando orizzonti di senso che si rincorrono “a spirale”, in modo analogo a quelli di Borges, pur secondo le logiche della musica e del teatro.
a world musical for children
The Space Controller, the great guardian of the Universe, has one thing on his mind. He wants to find a ‘Wonderland’ - a planet that will be beautiful, healthy, and a model for all others.
Al the Alien enthusiastically volunteers for the mission but at first his findings are disappointing with the first planet being ‘all gas’, the second frozen and the third without light.
His investigation finally takes him to a more appropriate planet which appears to be more hospitable. It has fields, water, sun… but all is not well. The inhabitants have strange ways: they waste energy, they pollute the sea, and rather than recycle they destroy their planet without a care. ‘This is not WONDERLAND’ he exclaims, ‘this is WASTELAND!!!’
Just in time he comes across three strange people immersed in a mountain of rubbish and they have an idea…
spettacolo per 4 performers, 4 strumentisti, attore, luci ed elettronica
Forme artistiche diverse col medesimo fine espressivo: rivelare la profondità interiore del singolo e condividerla/confrontarla con la diversità dell’altro.
Al centro dello spettacolo la creazione di un vulcano di argilla da parte di quattro performer come simbolo della realizzazione solida e concreta del profondo, mentre alla parte musicale è affidato il compito di esplorare una materia sonora viva e “magmatica”, continuamente cangiante nelle combinazioni strumentali.
chamber music
I limiti dell'espressione e della comunicazione a contatto col mistero del suono e a partire da questo. Non una semplice collezione di brani ma un ambito di esplorazione in continuo divenire, una riflessione critica su significato, strumenti, materiali e possibilità del comporre, una pietra di confine che si sposta oltre, al termine (provvisorio) di ogni versione. Così il punto di contatto labile e instabile tra due strumenti "classici" diventa bacino fertile per la sperimentazione della materia del suono, la speculazione frequenziale e la rilettura musicale, favorisce lo sconfinamento verso dimensioni extramusicali e interventi elettroacustici, genera ad ogni manifestazione nuove interazioni e contaminazioni.
Ad oggi, 3 brani fanno parte della raccolta:
Limes I, for violin and piano (2015)
Nel quale si indaga il confine fisico dei singoli strumenti e la zona grigia del suono risultante dalla interazione dei due, la risonanza e le proiezioni che scaturiscono dalla sollecitazione della corda in varie modalità.
Limes II, for violin, piano and cello (2016)
Nel quale un nuovo strumento accoglie, prolunga e elabora le implicazioni sonore suggerite o parzialmente irrisolte di Limes I, colora e inevitabilmente scompone i pesi e le funzioni musicali e drammaturgiche della versione originaria.
Limes III, for video and tape (2018)
Limes è pietra e confine ma anche tracciato, percorso. Così l'immagine è dietro l'angolo e il video - immagine in movimento - rinnova i significati, ridefinisce i tempi, interpreta con le sue modalità la componente extramusicale inevitabilmente suggerita dalle versioni strumentali. Le risponde a tono la musica, che accoglie la provocazione del digitale, diventa elettronica e elabora una registrazione di Limes I.
teatro musicale per voce femminile, attore, coro di voci bianche, elettronica e strumenti
Basato su alcune filastrocche dialettali del poeta perugino Claudio Spinelli (1930- 2002), In cosa ti somiglio si configura come una riflessione sui temi dell’identità culturale e dell’appartenenza ai luoghi d’origine.
In questo viaggio nel tempo e nella memoria si intrecciano tradizione regionale e vissuto personale, testimonianze vive del mondo contadino (grazie alle interviste fatte dai ragazzi del coro ai propri nonni) e citazioni musicali “colte”; il tutto grazie alle possibilità fornite da diversi mezzi espressivi: dal recitato alla pantomima, dalla composizione corale alla sintesi ed elaborazione del suono registrato.
opera musicale in un atto per soli, piccola orchestra e coro di bambini e ragazzi
Musica di Raffaele Sargenti. Libretto di Andrea Avantaggiato. Regia di Caroline Leboutte
Editore: Universal Music Publishing Ricordi, Milano
Produzione As. Li. Co.
Opera vincitrice del concorso "Opera Junior" promosso da Teatro Sociale di Como, Opéra Royal de Wallonie (Liège), Teatro Real (Madrid)
«Stavolta non vanno in scena Mozart o Verdi, Rossini o Donizetti, ma un' opera scritta "ad hoc" e pensata per i bambini. È Lupus in fabula, che racconta di un lupo viaggiatore-narratore che attraverso una favola riesce a parlare ai bambini di problemi grandi e attuali come le divisioni sociali e l'ignoranza che rallentano pace e integrazione» (A. Foletto, Repubblica)
«La platea diventa un frusciante prato fiorito, poi un ululante branco di lupi, infine un enorme tamburo che ritma la danza di pacificazione di popoli Sakili e Taburi» (E. Parola, Corriere della sera)
«Una favola di integrazione, che Sargenti ha musicato intrecciando suggestioni impressioniste a echi jazz, poliritmie africane e influssi orientali» (D. Zacconi, Corriere della sera)
«Les enfants s’identifient complètement au spectacle, jugent leur prestation de la même façon que celle des artistes sur scène» (T. Schmitz)
for guitar
"Five tributes to five composers are what Raffaele Sargenti intended to do in his work. This concept takes place with the production of Alessandro Ratoci and the playing of Sargenti at guitar solo. “Cantilene” is based on a sort of leit motiv which repeats incessantly with rare but incisive guitar arpeggious breaking the melody line. This is the only one song which is not an “Hommage” The last five tracks are wonderfully played and the alternation of different dynamics in plucking the strings is the most impressive stuff of global sounding. Great!" (Miraloop Diamonds Label)